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Siamo un Paese qualunque

«Il 30 maggio 2013» scrive Ginevra Bompiani di Nottetempo sul «Corriere della Sera» di ieri «l’Aie (Associazione italiana editori) ha rivolto un appello al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e ai ministri per i Beni culturali e ambientali, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in cui chiedeva che si potesse sottrarre dalla dichiarazione dei redditi il 50 percento della spesa per l’acquisto di libri».
Questo appello – che faceva leva sulla accertata «catastrofe libraria» degli ultimi anni (più del 20 percento di lettori in meno) ma che avrebbe dovuto sottolineare anche l’importanza della cultura per la vita di un Paese e la «centralità del libro come suo strumento» – sembrava, prima di Natale, che fosse stato miracolosamente accolto dalla politica. Ma il decreto presentato in commissione Cultura della Camera, che dovrebbe diventare legge il 21 febbraio, è stato, ancora una volta, «depauperato e stravolto».

Leggi di seguito tutto l’articolo di Ginevra Bompiani apparso sul «Corriere della Sera»: La delusione per il bonus libri. Siamo un Paese qualunque.

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