Wainaina e Mabanckou tra le persone più influenti del 2014
«Jeune Afrique» e «Time» nominano Alain Mabanckou e Binyavanga Wainaina tra le persone più influenti del mondo nel 2014 per il loro impegno in ambito artistico, sociale e politico.
Nella graduatoria delle 50 personalità africane scelte dalla rivista francese «Jeune Afrique» compare il nome di Alain Mabanckou. Considerato una delle voci più interessanti dell’Africa francofona, lo scrittore di origine congolese ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua opera. Tra i suoi romanzi, tradotti in quindici lingue, Memorie di un porcospino, di prossima pubblicazione in Italia per 66thand2nd, si è aggiudicato nel 2006 il maggior premio letterario francese, il Prix Renaudot. Di Mabanckou, 66thand2nd ha già pubblicato Black Bazar (2010), Domani avrò vent’anni (2011, vincitore del premio Georges Brassens) e Zitto e muori (2013). Il 5 giugno uscirà nella collana Bazar il suo ultimo romanzo, Le luci di Pointe-Noire, il racconto del ritorno ai luoghi dell’infanzia dopo oltre vent’anni di assenza. Alain Mabanckou, già invitato a diverse manifestazioni in Italia, sarà a Roma per la XIII edizione di Letterature, il Festival Internazionale che quest’anno avrà luogo ai Fori Imperiali, a Roma. Da lì partirà il tour che toccherà le città di Torino (Circolo dei lettori), Padova, Milano e Genova.
Anche Binyavanga Wainaina non è nuovo ai riconoscimenti prestigiosi, oltre ai premi letterari come il Caine Prize. Nel 2007, per esempio, è stato scelto come giovane dell’anno tra quelli emergenti sulla scena mondiale dal World Economic Center, la fondazione svizzera che ogni anno riunisce leader politici ed economici internazionali, intellettuali e giornalisti per dibattere sulle principali questioni globali. Nonostante l’importanza del premio, lo scrittore scelse in quell’occasione di non accettarlo con la seguente motivazione: «Il problema è che sono uno scrittore. E sebbene come molti vado a letto sognando fama e fortune, il mio intento è rimanere creativo e indipendente». Ora entra nella celebre Time 100, la lista delle 100 persone più influenti del mondo stilata dall’omonima rivista statunitense. «By publicly and courageously declaring that he is a gay African – spiega Chimananda Adichie nelle righe di motivazione sul sito di «Time» – Binyavanga has demystified and humanized homosexuality and begun a necessary conversation that can no longer be about the “faceless other”». L’autore di Un giorno scriverò di questo posto, lussureggiante memoir di formazione pubblicato in Italia nel 2013 da 66thand2nd, ha reso pubblica la sua omosessualità in un emblematico coming out letterario, affidato alle parole di The Lost Chapter. I Am a Homosexual, Mum, toccante confessione che assurge ad atto politico sfidando le leggi anti-gay adottate in Nigeria e in Uganda. L’autore sarà in Italia nel mese di ottobre, ospite del Festival di Internazionale.
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