Scarpette rosse
«Il mio albero genealogico lascia gli uomini in gran parte fuori dal quadro. Per come la racconto io sembra che queste donne abbiano fatto i figli da sole. Il che non è del tutto sbagliato, ma non è per questo che sto lasciando fuori gli uomini. Gli uomini sono stati perlopiù pessimi, tranne i miei fratelli, che sono innocenti, e tranne il mio babbo che non era cattivo, aveva la barba, almeno per quello che ricordo […]. A parte i miei ricordi, tutti gli uomini, cattivi, barbuti o fratelli che fossero, se ne sono andati ormai da tantissimo tempo, e forse non si tratta nemmeno dei miei ricordi».
Da Bambina mia di Tupelo Hassman
(Bookclub, ottobre 2013)
Il 18 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Roma Capitale promuove una serie di iniziative per coinvolgere la cittadinanza. L’appuntamento clou è alle ore 17.00, quando Palazzo Senatorio sarà illuminato di rosso, colore simbolo della manifestazione.
Altri eventi, rigorosamente gratuiti, si terranno al Palazzo delle Esposizioni (ore 21.00), dove la poetessa Mariangela Gualtieri leggerà alcuni dei suoi versi sull’amore, al Teatro Argentina (ore 21.00), dove andrà in scena un adattamento del Woyzeck di Büchner, e al Nuovo Cinema Aquila (20.30), dove sarà proiettato il film Giochi d’estate di Rolando Colla (presentato fuori concorso alla 68° Mostra del Cinema di Venezia).
Ricco anche il calendario di iniziative delle Biblioteche di Roma, in programma fino al 29 novembre con il titolo Contro tutti i femminicidi.
La ricorrenza del 25 novembre risale al 1980, quando la Repubblica Dominicana scelse questa data per commemorare tre sorelle – Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal – uccise per aver combattuto la dittatura. Dopo oltre trent’anni, è diventata il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, che nel nostro paese ha raggiunto numeri allarmanti. Da segnalare anche, a proposito del tema di questa giornata, il progetto Zapatos Rojos (Scarpette rosse), nato da un’opera dell’artista messicana Elina Chauvet, presentata per la prima volta davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas. L’istallazione, dedicata alle vittime di Ciudad Juarez (dove centinaia di ragazze sono state rapite, stuprate e uccise a partire dal 1993), è stata esposta anche in Italia, a Milano, Genova, Lecce, Torino, Bergamo, Trapani e Reggio Calabria. Previste anche tappe a Firenze, Noale (Ve), Barletta e Roma. Si ispira a questo progetto l’idea di riempire, quest’anno, la scalinata del Campidoglio di scarpe rosse. Décolletées, ballerine, sandali, zeppe: ogni paio rappresenta una donna vittima di violenza. Tutte insieme compongono il «percorso delle donne assenti».
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