La testa e i piedi di Ryan Giggs
Leggi l’articolo di Wu Ming 4 su Fútbologia – una riflessione che prende spunto dal romanzo di Rodge Glass Voglio la testa di Ryan Giggs.
Eccone due estratti:
«Non è mica facile raccontare il calcio in un romanzo. È come raccontare un film, come trovarsi in mezzo tra lo spettacolo e la sua trasposizione bicolore, parole nere su fondo bianco. Visioni, emozioni, velocità, da ricreare attraverso una tastiera che produce sempre la stessa nota. Un’impresa. Proprio per questo si tratta forse di una delle sfide narrative più affascinanti. E se i sudamericani, si sa, in questo sono maestri, con le loro dosi massicce di poesia e metafore, gli inglesi lo fanno in un modo tutto particolare, perché spoetizzano il campo da gioco e lo trasformano in un prisma da cui guardare le trasformazioni della società che sta attorno».
«Mike Wilson è l’Agassi di Open al contrario, ma vittima delle stesse dinamiche, dello stesso investimento emotivo. Magistrale è il film della propria vita che si fa al suo esordio in prima squadra, mentre aspetta che il pallone lanciatogli da Giggs spiova sui piedi. Da lì comincia la simmetria rovesciata di due parabole esistenziali: quella del pilastro del Manchester United, vero e proprio semidio cittadino, che guadagna il ruolo di uomo-squadra e uomo-società, con una poltrona da allenatore o dirigente sportivo già calda per quando smetterà di giocare; e quella di Mike, che viene respinto sulla soglia dell’Olimpo».
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