Grace, Paul Lynch
di Carlo Borgogno, Libreria Milton – Alba

A qualche settimana dalla lettura del bellissimo romanzo di Paul Lynch mi rendo conto di avere ancora negli occhi il colore grigio del cielo e un freddo glaciale nelle ossa.
Grace ne ha passate di tutti i colori in questa Irlanda dell’ottocento, ma il freddo e la fame sono sensazioni che rimangono addosso, perché Lynch mi ha portato a un’empatia tale con Grace che ho provato un’estrema vicinanza per le sue privazioni.
All’epoca l’Irlanda ha patito un periodo di carestia spaventoso e molte famiglie sono state costrette a mettere i propri figli per la strada perché trovassero qualcosa da portare a casa, perché fossero una bocca in meno da sfamare, perché cercassero, da soli, di salvarsi la vita. Ma la strada trasforma le persone in lupi feroci o in agnellini pronti al sacrificio e Grace non vuole essere mangiata e allora affila le zanne e combatte per se stessa e per chi ama.
Perché sì, c’è ancora amore e calore negli occhi di questa bambina diventata donna troppo in fretta e c’è un piano nella sua mente che le permette di restare lucida durante il percorso: Grace vuole tornare a casa.

Ebbene, qui alla Milton, Lynch e Grace una casa l’hanno trovata. Il libro sarà sempre presente sui nostri scaffali.

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Adorazione, Alice Urciuolo
di Claudia Borzi, Libreria Mondadori Eur – Roma

Una piccola città di provincia. Un gruppo di ragazzi. Il mare, le feste, le fughe e i ritorni. L’amore. E il troppo amore. L’adorazione. Il possesso, l’ossessione e una giovane vita spezzata all’improvviso, nel silenzio di chi non ha saputo vedere o capire. O di chi si è voltato dall’altra parte. Con una scrittura potente e diretta, Alice Urciuolo, riesce a creare un romanzo di formazione che parla a tutti noi. Ai giovani e agli adulti. Un racconto che ci inchioda alle verità di una realtà fatta di stereotipi, pregiudizi, cliché da abbattere. Un mondo dove la violenza ci riguarda tutti, dove ognuno ha la responsabilità di capire e denunciare perché certi fatti non accadano mai più. Bellissimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Steffi Graf, Elena Marinelli
di Laura Fedigatti, Libreria Le mille e una pagina – Mortara (PV)

Ai miti dello sport — quelli con la “S” maiuscola, per intenderci — si rivolge la collana “Vite inattese” di 66thand2nd, piccoli gioielli editoriali, preziosi anche per la veste grafica con cui si presentano. “Steffi Graf. Passione e perfezione” di Elena Marinelli è uno dei libri pubblicati nel 2020. La biografia di una delle più grandi sportive del tennis mondiale, una donna raccontata da una donna. Marinelli ricostruisce con bravura letteraria la passione e il talento di Steffi Graf, il lavoro duro teso a raggiungere la perfezione tennistica, i momenti esaltanti delle prime vittorie e quelli difficili che seguirono una grandezza raggiunta così in fretta; e ancora gli scontri sul campo con le avversarie e quelli con il proprio io, nel venire a patti con la consapevolezza di essere entrata nell’olimpo delle dee del tennis. Il tutto, con uno stile coinvolgente e un linguaggio ricco che permette al lettore di “vedere” ogni quindici descritto. Un superlativo inno alla passione tennistica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Le cicogne sono immortali, Alain Mabanckou
di Luca Allodi, Tempo Ritrovato Libri – Milano

Nella prima delle Lezioni americane, Italo Calvino proponeva “leggerezza” come parola-chiave per comprendere il 20° secolo. Cosa c’è di più leggero dello sguardo di un ragazzino che osserva una realtà complicata come quella della Congo, archetipo delle nefandezze europee perpetrate durante il colonialismo e continuate nel post-colonialismo?
Certamente non ha macigni sul cuore Michel, soprannominato “il sognatore”, che vive a Pointe-Noire con papà Roger — il quale quando non lavora passa il tempo attaccato alla radio Grundig sotto un enorme mango ad ascoltare le notizie del mondo — e mamma Pauline, venditrice di banane forte e tenace. Mabanckou racconta con il suo stile disincantato e ironico i tre giorni (dal 19 al 21 marzo 1977) in cui la Repubblica del Congo, ex colonia francese, assistette impotente all’assassinio del suo presidente e, per farlo, si affida agli occhi e al cuore di Michel, occhi e cuore che in quei tre giorni perderanno un po’ di leggerezza e faranno il loro ingresso nella vita degli adulti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Dimenticare nostro padre, Francesco Bolognesi
di Fabrizia Gioiosa, Libreria Kiria – Potenza

Il romanzo d’esordio di Francesco Bolognesi, arrivato in finale alla XXXII edizione del Premio Calvino, è ambientato a San Zenone nel ferrarese nell’estate del 2006, anno in cui l’Italia trionfa ai Mondiali di calcio. Un gruppo di ragazzi delle scuole medie, che tra loro si chiamano con soprannomi — Ilvangelo, Mietitura, Zanna, Eruzione, solo per citarne alcuni — trascorre le giornate al campetto, fra magliette sudate e palloni rovinati dai troppi colpi. Fra le scoperte tipiche dell’età (la prima sbronza, il primo amore) e le storie familiari, i ragazzi scoprono sulla propria pelle che la vita cambia e che non è possibile fermare il tempo, come si fa sul campo di calcio. Ed è proprio quando al campetto comparirà un gruppo di ragazzi pakistani che pratica un gioco per loro sconosciuto, il cricket, che i protagonisti cominciano a porsi delle domande nuove. C’è chi preferisce riconquistare il territorio arrivando in anticipo e senza lasciare spazio e chi invece cerca l’integrazione. È l’ultima estate prima del liceo, l’estate in cui il più grande insegnamento viene dal confronto con l’altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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I più grandi, Sylvain Prudhomme
di Silvia Turato, Libreria Arcadia – Rovereto

Ho letto questo libro in lingua francese, non appena pubblicato in Francia. Ci ho sentito dentro tutto il ritmo indiavolato della musica africana, tutta la passione di un amore bruciante, lungo una vita intera, e tutto l’ardore che può sprigionare la notte prima di una rivoluzione. Ho percorso con Couto le strade di Bissau e sofferto con lui, amato e suonato fino a mattina.
A distanza di tempo da quella prima lettura, da appassionata libraia, ho rivissuto tutto di nuovo. Ogni lacrima, ogni nota. Ogni parola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Daniele De Rossi o dell’amore reciproco, Daniele Manusia
di Alessandro Alessandroni, libreria Altroquando – Roma

Il libro di Daniele Manusia non è certo la classica biografia dello sportivo di successo come si potrebbe credere. Piuttosto, come ben suggerisce il titolo, ci racconta dell’amore reciproco, tra un uomo, un calciatore e la sua tifoseria, la sua città, Roma. Una città in cui c’è già Francesco Totti, il capitano dei capitani, il giocatore più forte di tutti i tempi passati e futuri. Ma se Totti per i tifosi è il dio, Daniele De Rossi è uno di loro (uno di noi se permettete…) e l’identificazione con la sua gente, con il popolo giallorosso, è senza mediazioni, viscerale, inevitabile. Quant’è difficile ricoprire un ruolo del genere per quasi 20 anni? Quanto è dispendioso, logorante, tanto è meraviglioso, irrinunciabile, senza paragoni. L’autore, praticamente un suo coetaneo, ci accompagna nel lungo viaggio del calciatore e dell’uomo, ripercorrendo i momenti belli, apparentemente pochi, i momenti brutti, che sono sicuramente di più ma alcuni col tempo si sono tramutati in belli (e questa probabilmente è una conseguenza dell’amore reciproco) e quelli brutti e basta, anche legati alla sua vita personale fuori dal campo. Una cosa appare certa, Daniele De Rossi e Roma si sono dati tutto senza risparmiarsi e vedrete: la storia non è finita qui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Un oceano, due mari, tre continenti, Wilfried N’Sondé
di Giorgio Santangelo, La confraternita dell’uva – Bologna

Un Candido africano, come viene annunciato nella quarta di copertina.
Tra le pieghe del romanzo storico e d’avventura, N’Sondé racconta una testimonianza fondamentale, quella di Don Manuel Antonio Na Vunda, realmente esistito. Attraverso lo sguardo di un prete in missione segreta, scopriamo ciò che hanno vissuto gli schiavi e i loro fratelli nel Seicento: un passato che non va dimenticato, un passato di cui è necessario mantenere la memoria.
Leggendo Un oceano, due mari, tre continenti ho provato ancora una volta il piacere della scoperta, perché gli autori africani di 66thand2nd sono stati tutti una sorprendente scoperta, da libraio e da lettore. Penso in particolare A. Igoni Barrett, a Yewande Omotoso, a Patrice Nganang, per citarne alcuni: questi autori mi hanno aperto gli occhi su mondi letterari di cui non conoscevo l’esistenza.
Per chiunque voglia scoprire la nuova Letteratura, quella più autentica, con una missione, rivolgersi qui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Cielo rosso al mattino, Neve nera, Grace
la trilogia irlandese di Paul Lynch
di Mattia Garavaglia, la libreria del Golem – Torino

Per parlare della trilogia irlandese di Paul Lynch partirei da due cose evidenti: sono tre libri e hanno tre copertine incredibili. A differenza mia Lynch scrive bene, la sua prosa è decisamente lirica, in netto contrasto con la brutalità del narrato. L’Irlanda lynchiana è un paesaggio magnifico, ma indifferente all’umano e alle sue vicende. Questo è il vero e proprio filo comune dei tre romanzi che si costruiscono attorno a tre diverse tragedie: un’involontaria uccisione, un incendio che sgretola le possibilità di una famiglia e, più in grande, una vera e propria odissea attraverso una terra devastata dalla carestia. Di Grace, vi ha parlato Carlo della libreria Milton di Alba, degli altri due libri vi lascerei due sensazioni. Da Cielo rosso al mattino, la forte paura di essere braccati da qualcuno che ha fatto della caccia all’uomo la sua ragione d’essere. Sento ancora sul collo il fiato di John Faller. Da Neve nera la sporcizia, il fumo e gli attimi dopo una tragedia, i ripensamenti e i rimorsi di una intera famiglia costretta a vivere nel buio che non si riesce a eliminare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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