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La profezia di Mikey

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La profezia di Mikey Wilson, il tragicomico protagonista del romanzo di Rodge Glass Voglio la testa di Ryan Giggs, si è compiuta.
Ryan Giggs, la leggendaria stella del Manchester United che a quarant’anni compiuti non ha ancora appeso le scarpette al chiodo, prenderà il posto dell’esonerato David Moyes sulla panchina dei Red Devils, almeno fino al termine della stagione e con il doppio ruolo di tecnico-giocatore.
Tutto già previsto dal giovane Wilson quando, dopo l’ennesimo infortunio che mette definitivamente fine alla sua sfortunata carriera, contempla da lontano il presente e il futuro del suo idolo.

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Provate a immaginare: succede, per la terza volta in una vita sola, e stavolta ci siamo. Indietro non si torna. Da questo infortunio non si recupera come per magia. Incespichi, stringi forte la gamba, urli e cadi a terra. Come quando si muore, tra quando incespichi e quando cadi tutta la tua vita di calciatore ti passa davanti agli occhi stanchi. Dalla palla rossa fino a quel momento, in una fredda giornata come tante del 2006, su un campo pieno di zolle di Salford, mentre giochi con una squadra di dilettanti, in una partita di cui non importa a nessuno. Tranne che al tuo ragazzo.
Già dal calcio d’inizio è rimasto in piedi a bordo campo, a tifare per te, a domandare alla zia Sally e allo zio Guy Davvero papà giocava nello United? Una mano a Sally, l’altra a Guy, non smette di pensarci. Cerca di sovrapporre l’immagine che ha davanti, l’uomo che ha davanti, con quelli che ha visto in tv e all’Old Trafford. E adesso ti guarda mentre cadi, con gli occhi sbarrati, e poi guarda Guy e Sally, e domanda con gli occhi se sta succedendo davvero. Questo – dopo tutto quello che hai passato – è proprio il capolinea.
Nel frattempo a lui continua ad andare tutto bene, e probabilmente sarà sempre così. Probabilmente giocherà fino a quarant’anni. Vincere tutto, e poi tutto ancora una volta. Poi continuare come assistente di Sir Alex, che lo preparerà a diventare un allenatore di successo. (Nel frattempo continuare a giocare una volta ogni tanto, come l’arma-segreta-ma-mica-poi-tanto che tutte le altre squadre temono). Quando Sir Alex sarà sul letto di morte, chiederanno a lui di accompagnare la squadra nel futuro e lui sarà l’allenatore dello United per i successivi cinquant’anni. Probabilmente sarà il più grande di tutti i tempi, vincerà tutto così tante volte che tutte le altre squadre getteranno la spugna e si scioglieranno. Si metteranno a giocare a golf o a chissà cosa. Poi si candiderà a primo ministro, porterà la pace nel mondo in meno di un anno e fonderà una colonia del Manchester United sulla Luna.
Questo è lo scenario peggiore, per Ryan. E il tuo, qual è?

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