Blog

La battaglia per la cultura dell’editoria indipendente

«Caronda, mitico legislatore di Catania del VI secolo a.C., disse: “La libertà viene da un libro”. Per questo il calo dei lettori getta un’ombra pericolosa sul nostro futuro».

Nella sua rubrica settimanale su «D di Repubblica», il filosofo Umberto Galimberti ha preso spunto dalla email di una lettrice per riflettere sullo stato – paurosamente degradato – della nostra cultura, e per difendere le mosche bianche del mercato delle idee: le case editrici indipendenti.

Ecco alcuni degli spunti offerti dal suo intervento del 2 novembre:

«Da parte mia non ho il minimo dubbio che le piccole case editrici spesso pubblicano libri più interessanti e significativi di quelli delle grandi case editrici. E questo perché le grandi case editrici, e di conseguenza anche i librai, per stare in piedi devono seguire le leggi del mercato dove ciò che conta è la notorietà dell’autore, di solito veicolato dalla televisione, o il titolo ammiccante capace di sollecitare i bassifondi della nostra anima […]. Marx ebbe a scrivere: “Per il capitalismo, attento solo al denaro, un mercato di libri non differisce da un mercato di bestiame”. […] Questa è la ragione per cui oggi, nella nostra società che ha velocizzato il tempo, la vita di un libro, anche di successo, non oltrepassa i tre mesi, dopo di che il libro incomincia a pesare sugli affitti dei magazzini che accumulano l’invenduto in attesa del macero. E al macero, insieme ai libri, se ne vanno anche le idee, che oggi non sembra siano le cose più ricercate […]. In una situazione del genere che cosa possiamo obbiettare alle case editrici e di conseguenza alle librerie che riempiono le loro vetrine con una serie di copie tutte uguali dell’ultimo best-seller (espressione che serve in genere a segnalare quali sono i peggiori libri in circolazione), se il problema è di stare sul mercato, fuori dal quale non si diffondono neanche le idee? […] Siccome “guardare” è più facile che “leggere”, si consegna la cultura per intero alla televisione e ai personaggi che vi compaiono, capaci di suggestionare e determinare le scelte non solo politiche, ma anche gli stili di vita appresi per imitazione, senza che un minimo di vaglio critico ci trattenga dal rinunciare a essere noi stessi con le nostre idee».

galimberti_art_ex_bordo

 

 

This Post Has 0 Comments

Leave A Reply