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Foreman: «Quel ko mi ha salvato»

Quarant’anni dopo Rumble in the jungle (Kinshasa, Zaire, 30 ottobre 1974) , forse il più bello e sicuramente il più pubblicizzato incontro di pugilato della storia, lo sconfitto George Foreman racconta come quell’inaspettato ko, subìto all’ottava ripresa per mano di Muhammad Ali, gli abbia cambiato la vita rendendolo un uomo migliore.
Mentre «The Greatest», dopo aver battuto «Big George» sul ring di Kinshasa, indossò per la seconda volta la corona di re dei massimi, che avrebbe riconquistato per la terza volta (un record) nel 1978 contro Leon Spinks, poco dopo la drammatica sconfitta Foreman avrebbe abbandonato la boxe per diventare reverendo. Dopo vent’anni di confusione, però, il gigante texano si sarebbe ripreso la cintura di campione per poi reinventarsi molte volte, sempre con grande successo (oggi ha sessantacinque, cinque ex mogli, dieci figli, e qualche milione di dollari in banca – una fortuna accumulata vendendo bistecche che eliminano il grasso).

Leggi l’intervista di Emanuela Audisio apparsa su Repubblica on line.

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