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Aggiornamenti sull’arresto di Patrice Nganang

Patrice Nganang, scrittore, poeta e docente universitario camerunense, autore della trilogia inaugurata in Italia da 66thand2nd con Mont Plaisant, è stato arrestato ed è tuttora detenuto in patria per le sue posizioni critiche nei confronti del presidente del Camerun Paul Biya.

Lo scorso 6 dicembre Nganang è stato segnalato come disperso all’aeroporto di Douala, in Camerun, da dove avrebbe dovuto prendere un aereo della Kenya Airlines per raggiungere la sua famiglia in Zimbabwe. Nelle ore seguenti è stato reso noto l’arresto dello scrittore da parte delle forze di polizia camerunensi, con l’accusa principale di aver insultato il presidente Paul Biya. Il giorno prima, Nganang aveva pubblicato sulla rivista online «Jeune Afrique» un articolo in cui criticava le politiche di Biya nei confronti della minoranza angolofona camerunense.

Paul Biya ricopre il ruolo di presidente del Camerun da più di trent’anni, avendo ottenuto la carica per la prima volta (in seguito a dimissioni del suo predecessore) nel 1982. Nel corso della sua presidenza, Biya è stato accusato più volte di brogli elettorali, è stato riconfermato presidente nel 1997 essendo l’unico candidato alle elezioni, ha varato una riforma costituzionale nel 2008 per poter partecipare alle elezioni successive e ha usato l’esercito per sedare rivolte popolari. Il presidente Biya è inoltre stato accusato da Amnesty International per violazione dei diritti umani e per avere limitato le libertà d’espressione, associazione e riunione pacifica. La regione più critica nei confronti di Biya è quella abitata dalla popolazione anglofona, corrispondente all’ex Camerun britannico. In questa regione sono stati perpetrati arresti arbitrari (anche con l’uso di tribunali militari), detenzioni in incommunicado, torture e sparizioni forzate. Le manifestazioni della popolazione anglofona sono state represse con l’uso della violenza dalle forze di sicurezza camerunensi.

Ieri, martedì 12 dicembre 2017, Nganang avrebbe dovuto avere un’udienza, che è invece stata ritardata di 48 ore, senza spiegazioni. I legali di Nganang sono stati tuttavia informati che una delle accuse più gravi nei confronti di Nganang, aver insultato il Presidente della Repubblica, è stata ritirata. Nganang rimane accusato di aver emesso una minaccia di morte in un commento su facebook e altre “accuse minori”.

Patrice Nganang vive a New York, dove insegna Letterature comparate alla Stony Brook University. Sia nella sua produzione narrativa che in quella saggistica, Nganang si è sempre espresso contro la violenza e la repressione politica. Il suo caso è solo l’ultimo di una serie di eventi che hanno progressivamente limitato la libertà d’espressione in Camerun.

Per gli aggiornamenti sulle condizioni di Patrice Nganang, consultate la pagina facebook: Free Patrice Nganang.

Sono in corso diverse iniziative per fare pressione sul governo del Camerun affinché Nganang venga liberato. Clicca qui per leggere la lettera aperta dell’Università di Princeton. Clicca qui invece per firmare la petizione di change.org promossa da un collettivo di scrittori africani, tra cui Sami Tchak, Abdourahman Waberi e Sophie Ekoué.

 

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